Arianna Milia – Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica

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L’intervento di miniaddominoplastica è indicato in alternativa alla semplice  liposuzione o lipostruttura della parete addominale quando è presente un rilassamento della parte bassa della parete addominale. L’intervento consiste nell’asportazione chirurgica di tegumento in eccesso (cute e tessuto adiposo sottocutaneo) dalla regione sovrapubica e sotto ombelicale, al fine di eliminare inestetismi quali ondulamenti o pliche che, nei casi più accentuati, possono assumere l’aspetto di un vero e proprio grembiule che ricopre la regione pubica.

Gli inestetismi della parete addominale sono ascrivibili a molti fattori: qualità della cute di rivestimento, quantità di grasso localizzato in sede addominale, tono della parete addominale, presenza o meno di ernie della parete addominale.

Il presupposto essenziale che pone indicazione ad una miniaddominoplastica è l’impossibilità di raggiungere l’obbiettivo (estetico) semplicemente con la dieta, con la ginnastica o con la lipoaspirazione.

La miniaddominoplastica trova indicazione quando i quadranti superiori della parete addominale sono relativamente a posto e il restyling è richiesto solo nella parte sotto ombelicale dell’addome.

Quando è possibile porre indicazione di una miniaddominoplastica è un grande vantaggio, non solo per la minore invasività chirurgica ma anche per il risultato estetico finale, a fronte di una indicazione corretta può essere molto migliore rispetto all’addominoplastica completa.

La mini addominoplastica sortisce quasi sempre risultati estetici soddisfacenti, non tanto perché risparmia al paziente una cicatrice aggiuntiva a livello ombelicale, ma perché impone meno trazioni al lembo addominale e la cicatrice finale è sempre di migliore qualità e di dimensioni più ridotte.

In caso di:

Eccesso di tessuto adiposo: possibilità di eseguire contemporaneamente lipoaspirazione

Presenza di ernie: possibilità di procedere, in collaborazione col chirurgo generale, al riparo di ernie causate da cedimenti della parete addominale

L’intervento non è volto ad ottenere una riduzione del peso corporeo né un maggior tono muscolare; essi potranno essere perseguiti solo con una specifica attività fisica. Nei casi in cui fossero previsti programmi di riduzione di peso o gravidanze l’intervento andrà rimandato.

1 mese prima: sospendere terapie ormonali (pillola anticoncezionale, ormonoterapia sostituiva della menopausa)

2 settimane prima: sospendere assunzione di medicinali contenenti acido acetilsalicilico o Vitamina E

1 settimana prima: sospendere il fumo e limitare l’assunzione di alcolici

Le incisioni saranno orizzontali dette anche bispino-iliache e decorrono da un lato all’altro del bacino appena sopra il triangolo pubico. Tali cicatrici si nascondono bene con il comune indumento intimo (gli slip). A differenza dell’intervento più radicale nella miniaddominoplastica non avviene la trasposizione ombelicale e quindi lo scollamento del lembo cutaneo si limita a pochi centimetri al di sotto della cosiddetta linea ombelicale trasversa. Ciò consente di eliminare il grembiule dermoadiposo eccedente e  consente anche di mettere in maggior tensione (ma di poco) anche la parte al di sopra della linea ombelicale trasversa. L’ombelico quindi, nella procedura di miniaddominoplastica non viene separato e quindi non viene trasposto. L’intervento prevede un certo periodo di riposo per evitare complicazioni durante il percorso di guarigione, per cui è bene che il paziente candidato al restyling della parete addominale anche se si tratta di miniaddominoplastica preveda almeno 7 giorni di stand by dal lavoro per dedicarsi a se stesso. Inutile ricordare che il paziente in sovrappeso, specie se iperteso o sofferente di malattie metaboliche (diabete ad esempio) andrà attentamente valutato (indice di massa corporea entro il range di sicurezza) e sarà opportuno considerare anche la profilassi antitrombotica. L’intervento si può eseguire in anestesia spinale e sedazione, in alcuni casi in anestesia locale e sedazione e in altri in anestesia generale. Ha una durata di circa un’ora. Alla fine dell’intervento si deve applicare una medicazione compressiva elastica che viene sostituita in prima giornata postoperatoria con una guina elastocompressiva da indossare per almeno 1 mese. In alcuni casi possono essere applicati dei drenaggi in aspirazione, da tenere per almeno 24 ore. Le complicanze più frequenti sono il sieroma, la liponecrosi (e conseguente sieroma) o l’ematoma. Saranno necessari in tali casi , più incontri ravvicinati con il proprio chirurgo per il rinnovo delle medicazioni in difetto di una guarigione veloce e lineare e per l ‘aspirazione del sieroma o dell’ematoma che tenderà a ridursi giorno dopo giorno ma comporterà un prolungamento del tempo di guarigione. Le cicatrici cutanee sono generalmente poco visibili: la loro estensione dipende dal difetto da correggere; la loro qualità dipende dalla cura prestata all’esecuzione delle suture e dalla reattività cutanea individuale. Cicatrici ipertrofiche (arrossate e rilevate): possono imprevedibilmente svilupparsi in pazienti con una eccessiva reattività cutanea o in caso di infezione della ferita. Andranno trattate con specifiche pomate ed eventualmente con infiltrazioni di cortisone. Cicatrici inestetiche: possono essere corrette con un intervento in anestesia locale dopo aver atteso un congruo periodo di tempo (8-12 mesi dopo l’intervento).

Il risultato dell’intervento di miniaddominoplastica è permanente, il tessuto asportato non si riforma più. Col passare del tempo, i normali processi di invecchiamento cutaneo o di cedimento della parete muscolare potranno comportare un’alterazione della forma dell’addome. In alcuni casi si rende opportuno, a distanza di anni, un intervento correttivo, solitamente di piccola entità ed eseguibile in anestesia locale, per eliminare eventuali residui eccessi di cute.   

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