
I fillers sono sostanze (acido jaluronico) che vengono iniettate con aghi sottili nello spessore della cute (derma superficiale o profondo) o al di sotto di questa per correggere inestetismi del viso dovuti all’invecchiamento cutaneo o a traumi e esiti cicatriziali:
rughe: linee sottili e poco profonde conseguenti ai processi di atrofia dermica (assotigliamento della pelle) o provocate dall’aderenza della pelle ai muscoli mimici sottostanti. La loro localizzazione non è caratteristica: ne possono essere interessati fronte, guance, labbra e collo.
solchi: segni più larghi e profondi delle rughe. I solchi alla radice del naso (glabellari) e quelli agli angoli della bocca (mento-labiali o “marionette”) diventano evidenti con l’avanzare dell’età; i solchi naso-labiali tendono ad approfondirsi anche a causa della tendenza al rilassamento delle guance.
avvallamenti: depressioni del tegumento facciale dovuti alla perdita di elasticità della pelle e alla progressiva ipotrofia del tessuto adiposo sottocutaneo.
A differenza dei peeling e della fotoabrasione laser, che mirano alla correzione di rughe superficiali mediante l’assottigliamento e la ristrutturazione del piano cutaneo dalla superficie esterna, i fillers consentono la correzione dei difetti mediante il loro riempimento.
La scelta del riempitivo dipende dalla profondità del difetto. Tanto più sottile è la ruga, tanto più superficialmente deve essere iniettato il riempitivo.
Solo alcuni tipi di acido jaluronico possono essere iniettati superficialmente.
I prodotti di maggior durata (acido jaluronico reticolato) non devono essere impiantati superficialmente; non possono perciò essere utilizzati per la correzione di rughe superficiali.
Fillers riassorbibili
La proprietà di spontaneo riassorbimento rappresenta una garanzia di sicurezza indispensabile, che differenzia i materiali riassorbibili dai materiali cosiddetti “inerti” che persistono indefinitivamente come corpi estranei e per i quali non si conoscono ancora con esattezza le conseguenze a lungo termine.
L’Acido jaluronico: è un polisaccaride di sintesi, consente correzioni di qualità analoga a quella ottenibile con il collagene. La durata dell’effetto riempitivo dipende in buona parte dalle sue caratteristiche chimiche e va dai 3 ai 6 mesi.
L’Acido jaluronico “reticolato”: è un polisaccaride in cui le catene molecolari sono legate fra loro da ponti chimici. Ha una maggior durata rispetto all’acido jaluronico tradizionale, ma deve essere impiantato più profondamente nella pelle. E’ controindicato per la correzione delle rughe più sottili; può invece essere utilizzato efficacemente per ottenere un maggior turgore delle labbra.
A questi possono essere associati altri trattamenti:
Per la correzione di difetti del terzo medio e superiore del volto (rughe e solchi della fronte e delle regioni orbitarie), contemporaneamente all’utilizzo di fillers, può essere utilizzata la tossina botulinica.
Per la stimolazione del metabolismo della cute e della sua idratazione sono indicate la biorivitalizzazione con acido jaluronico o la biorigenerazione con PRP e Carbossiterapia.
Il trattamento con Plexr in associazione all’utilizzo di fillers permette di potenziare gli effetti correttivi, avendo i laser ablativi un effetto di levigamento e ristrutturazione del piano cutaneo, i fillers un effetto riempimento.
Per la correzione del labbro sottile può essere indicato un intervento di cheiloplastica. I riempitivi iniettabili consentono infatti di aumentare il turgore delle labbra, ma non dell’altezza del vermiglione.
Per la correzione dei solchi naso-labiali conseguenti al cedimento del tessuto adiposo sottocutaneo è indicato il trattamento associato con fili di trazione e sospensione.
Per la correzione di solchi e avvallamenti possono essere utlizzati tessuti autologhi ossia tessuti prelevati dallo stesso paziente. Quello più comunemente usato è il grasso, prelevato dalla regione glutea o dell’addome e immediatamente inoculato nella sede del difetto, la metodica è conosciuta come Lipofilling.