Arianna Milia – Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica

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Il peeling chimico (dall’inglese to peel, “spellare”) è una tecnica dermo-estetica che consiste nell’applicazione di uno o piu’ agenti chimici esfolianti e irritanti che provocano un danneggiamento selettivo e prevedibile della cute. A livello dell’epidermide il peeling, diminuendo le coesione dei cheratinociti rimuove lo strato corneo della cute e il tappo cheratinico dei comedoni, aumenta il turnover cellulare con relativa esfoliazione, inibisce l’attività delle ghiandole sebacee.

L’esfoliazione chimica o Chemo-Esfoliazione in base alla soluzione impiegata avrà diverse profondità di penetrazione, infatti la sostanza chimica adoperata può coagulare la struttura proteica delle cellule più o meno superficialmente generando un frosting cutaneo.

A livello del derma il peeling:

esercita un effetto irritante con conseguente eritema ed edema

stimola i fibroblasti a produrre glicoproteine e nuovo collagene, con conseguente ristrutturazione della componente fibrosa del derma.

Secondo la classificazione di Rubin i peeling chimici si suddividono in:

molto superficiali (assottigliamento o rimozione dello strato corneo)

superficiali (necrosi di una parte o di tutta l’epidermide fino allo strato basale)

medi (necrosi dell’epidermide e di una parte o di tutto il derma papillare)

profondi (necrosi dell’epidermide fino al derma reticolare)

Gli agenti chimici maggiormente utilizzati nei peeling chimici sono:

acido glicolico

acido mandelico

acido piruvico

acido salicilico

acido tricloroacetico

fenolo

resorcinolo

Le principali indicazioni al trattamento con peeling chimici sono:

invecchiamento cutaneo

discromie/melasmaa

acne in fase attiva o cicatriziale

acne rosacea

iperseborrea

smagliature

Rende uniforme la tessitura (texture) della pelle, migliora l’aspetto delle rughe superficiali del volto e delle cicatrici esito di acne.

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